sabato 4 agosto 2012

Cassa fittile a Vasca


Cassa fittile a Vasca, 2011
penna biro su carta ruvida applicata su legno
140 x 100 cm







L'affermazione moderna (quasi dispregiativa) che siamo abituati a dare agli antichi manufatti mortuari è in genere: "Guarda, perdevano più tempo a decorare i loro sarcofagi e il loro corredo funebre anziché curare sé stessi e lavarsi di più!" In realtà diamo, così dicendo, per scontato moltissime cose sugli usi e costumi delle prime epoche... I nostri antenati avevano un'affinità catartica e gioiosa con ciò che è definito "Morte", la cura dei dettagli e dei simboli da loro usati in questi casi erano di buon auspicio e andavano a sottolineare il legame alchemico e l'importanza che la Morte possiede rispetto al termine Vita, non è ad esso antagonista ma ne è l'ombra preziosa, ne è il seguito e l'inizio!
Studiando vecchi manufatti per comporre la mia ultima tesi accademica, basata appunto sull'Antico Linguaggio artistico, sono rimasta letteralmente "folgorata" dalle fotografie di casse fittili (sarcofagi funerari in argilla aperti) ritrovati nella Necropoli di Atene in epoca pre-greca. La loro minuziosa decorazione, la loro imperfezione simmetrica e la semplicità dei materiali mi toccarono il cuore come qualcosa di a me caro e familiare. Ne venne così a seguito uno dei miei primi disegni di tutta la serie a penna che rappresentasse realmente qualcosa di tangibile al di fuori del mio inconscio. Forse perchè materia ed inconscio trovarono qui in questa rappresentazione una emozionante simbiosi istintiva!
Lascio a voi l'interpretazione simbolica...
buon viaggio!


Note: Composizione presentata per la prima volta alla mia mostra personale a Rosà e successivamente all'evento "The Talking Tower" Collective Exhibition 2012 di Bassano del Grappa.